RECENSIONI DI LIBRI SULLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA - 1994

 
    Tema di queste recensioni è la Repubblica Sociale Italiana. Le recensioni, inizialmente riprese soprattutto dal mensile NUOVO FRONTE di Trieste, sono poi state integrate anche con altre di diversa fonte, ivi compresa -talvolta- le presentazioni di copertina. Quando si è potuto abbiamo aggiunto le immagini delle copertine e queste sono state proposte, in attesa di recensione che non abbiamo, anche per libri che a nostro avviso potevano rientrare in questo soggetto.
    Si fa presente che il criterio di scelta è stato molto ampio. Talvolta trattasi anche di libri che trattano solo marginalmentre di RSI  (per esempio: foibe etc.) o di argomenti che, per vicende storiche, in qualche modo sono con la RSI connessi (per esempio: novità importanti anche sul ventennio fascista.
    Si sta cercando di associare ad ogni titolo le notizie presenti nel CATALOGO IN RETE OPAC che copre tutte, quasi tutte, le biblioteche d'Italia. Questo permetterà ai lettori di conoscere la più vicina ubicazione accessibile della pubblicazione.
    Nel corso di tale integrazione abbiamo ritenuto di segnalare anche i titoli che risultavano presenti in OPAC al Soggetto: "Repubblica Sociale Italiana".
    L'ordine temporale di presentazione dei libri è quello di edizione basato sul Catalogo OPAC. Se è presente più di una registrazione in OPAC le abbiamo presentate tutte per non omettere ogni possibile ubicazione. Se le registrazioni risultano in anni diversi abbiamo collocato il titolo (eventuale recensione ed eventuale copertina) nell'anno di edizione più datata, lasciando accanto anche altre registrazioni più recenti (forse quest'ultimo criterio sarà in futuro corretto).
    Poichè molti titoli sono sprovvisti di recensione saremo grati al lettore che vorrà collaborare inviandoci eventuale recensione di terzi (completa di fonte) o anche propria recensione accompagnando l'invio con proprio nome o pseudonimo.
ULTERIORI TITOLI SI POSSONO OTTENERE RICERCANDO IN OPAC CON LE PAROLE REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA OPPURE CON LE PAROLE 1943-1945 (O ALTRO) NEL CAMPO "TUTTI I CAMPI". SE SI VOGLIONO I TITOLI COMPLETI USARE LA VARIANTE SUTROS INVECE CHE ISBD.     

 
 
Silvano Villani L'ECCIDIO DI SCHIO Luglio 1945: una strage inutile.
Mursia Ed. Pag. 125, Lire 22.000
Villani, Silvano
ISBD: L' eccidio di Schio : luglio 1945: una - Milano : Mursia, 1994 - 125 p., [8] c. di tav. : ill. ; 22 cm. - Testimonianze fra cronaca e storia
Collezione: Testimonianze fra cronaca e storia
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-425-1725-9
Bibliografia Nazionale - 94-11641
Nomi: Villani, Silvano
Soggetti: Guerra mondiale 1939-1945 - Eccidio di Schio
Classificazione: 940.5405094535 - STORIA MILITARE DELLA SECONDAGUERRA MONDIALE. MISURE REPRESSIVE EATROCITA. Vicenza (prov.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL
AQ0156 - Biblioteca della Facolta' di lettere e filosofia dell'Università degli studi di L'Aquila - L'Aquila - AQ
AT0047 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societàcontemporanea in provincia di Asti - Asti - AT
BI0025 - Biblioteca civica - Biella - BI
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
FE0152 - Biblioteca della Facoltà di lettere e filosofia Amleto Bassi dell'Università degli studi di Ferrara - Ferrara - FE
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
TV0015 - Biblioteca comunale - Castelfranco Veneto - TV
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0057655
Presentazione in Formato ISBD
    La guerra era finita da oltre due mesi, ma si era appena agli inizi del grande massacro che vide impegnati molti partigiani delle formazioni comuniste desiderosi di sbarazzarsi di quanti più fascisti e borghesi possibile.
    Nelle carceri di Schio erano detenute oltre ottanta persone senza accuse specifiche e per esse era in corso l'ordine di scarcerazione che venne artatamente ritardato per dare corso all'eccidio. Nella notte fra il sei ed il sette luglio 1945 lunghe scariche di mitra, sparate da elementi che erano riusciti a penetrare nel carcere, uccisero 53 detenuti, ne ferirono più o meno gravemente 17 e la salvezza di altri 13 fu favorita dai corpi dei compagni posti in prima fila.
    Furono avviate indagini per individuare i responsabili, ma un muro di omertà si levò a favore degli assassini alcuni dei quali fuggirono nei paesi comunisti con la compiacente collaborazione dei P.C. italiano.
    Nel testo sono riportate con precisione tutte le fasi della strage, le vittime coinvolte, le responsabilità "alleate", gli esiti dei processi e la dolorosa storia dell'applicazione di una lapide, in ricordo dell'eccidio, fortemente e speciosamente ostacolata dal rappresentante di Rifondazione Comunista nel Comune di Schio.
    Il libro, corredato da fotografie e documentazione varia di riferimento, è molto interessante ed inchioda gli assassini alle responsabilità personali individuali, con sullo sfondo le direttive politiche all'epoca in vigore per preparare l'evento rivoluzionario come corollario della "liberazione".
    La lettura è avvincente, ci ricorda emozioni e rabbie del passato.
NUOVO FRONTE N. 169 (1996) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
L'ULTIMA DIFESA 1945 Appunti degli Ufficiali di Artiglieria presenti nella Valle di Larche e alla Maddalena.
A cura di alcuni combattenti dedicato ai Caduti del Reparto. Il libro può essere richiesto all'Ist. Storico RSI - 52028 - Cicogna - Terranuova Bracciolini (AR). Tel 055-9703988
    E' la storia di un pugno di Uomini posto a difesa del confine italiano con la francia sulle Alpi occidentali.
    Il loro reparto è la V Batteria. Il nemico è schierato lungo la valle dell'Ubaye ma fino al 22 Aprile'45 non forza la mano ed i colpi di mano si svolgono in alta quota, fra la neve che ricopre tutto e rende irreale il paesaggio e la vita.
    Ma chi sono questi combattenti decisi ad impedire - che i francesi occupino il territorio italiano?
    Appartengono al Gruppo di artiglieria da montagna "Romagna" della Divisione Littorio, reduci di mille battaglie e giovani reclute ferreamente addestrati in Germania ed assegnati al Fronte Occidentale nel Novembre del 1944.
    Improvvisamente la primavera del '45 fa risvegliare l'attività nemica ed ha inizio la serie di operazioni che si protrarrà fino al 25/4/1945 impedendo alle truppe francesi di penetrare nel territorio nazionale.
    Il testo è particolarmente interessante perchè ricostruisce nei particolari una fase delle operazioni belliche della FF. AA. della RSI avvalendosi delle relazioni dei partecipanti sia italiani che francesi.
    E' particolarmente significativo il rispetto dimostrato in ogni occasione da parte dei combattenti francesi peri quali gli Ufficiali delle formazioni della RSI catturati in combattimento erano "les Messieurs pris en combat" titolo onorifico che nei carteggi precedeva il nome ed il grado.
    Oggi i combattenti italiani e francesi s'incontrano sui luoghi dello scontro con rispetto per i Caduti e con stima reciproca per il dovere espletato. E' vergognoso ed intollerabile che ancora oggi questi Combattenti ed i Caduti non vengano ricordati in Patria.
    Il testo, corredato da cartine e schizzi è molto interessante ed attrae il lettore pagina per pagina conducendolo per mano ad amare riflessioni sul patrimonio morale che l'Italia consociativa ha dissipato per fini abbietti.
    Si attende il momento della verità e del riscatto dell'Onore di Soldati che tutto diedero subendo l'onta del disprezzo.
NUOVO FRONTE N. 147 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Giorgio Pisanò SANGUE CHIAMA SANGUE
C.D.L. EDIZIONI c/o Gianfranco La Vizzera, Via Maniago 6 - 20134 Milano, L. 38.000
Pisano, Giorgio <1924-1997>
ISBD: Sangue chiama sangue / Giorgio Pisano - 18. ed - Milano : C.D.L. Edizioni, 1994 - 299 p. : 8 c. di tav. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Pisano, Giorgio <1924-1997>
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0768590
     Manderei una copia del volume al Presidente della Repubblica per risvegliare in lui antichi ricordi e perché, ponendosi una mano sulla coscienza, trovi la forza per una esternazione televisiva che sgombri il campo da cinquantennali menzogne
    Diciotto edizioni (nel '62 la prima) del testo presentato hanno portato un enorme contributo a quella verità sempre sussurrata ma mai evidenziata pubblicamente sulla responsabilità morale e materiale del PCI per il bagno di sangue cui furono sottoposti tanti inermi cittadini italiani.
    L'8 settembre 1943 l'Italia è attonita, non si rende conto dell'immane sciagura che sta per abbattersi su di lei, le frange più sconsiderate, o meglio le più influenzabili dalle apparenze, esultano per la fine della guerra e dei patimenti ad essa connessi.
    E' in questo clima che la R.S.I. riorganizza l'apparato statale per provvedere alle esigenze della popolazione e per bloccare tutte le iniziative di vendetta da parte dei tedeschi che si sentivano traditi.
    E' interesse, delle Autorità mantenere la pace sociale e l'ordine interno. Anche gli antifascisti, certi della fine della guerra entro brevetemine, hanno interesse ad agitare le acque e stabiliscono un tacito patto per non dare inizio alla guerra civile.
    La situazione non piace ai comunisti che preferiscono il sangue ed il terrore alla pace interna ed iniziano, con l'uccisione di Igino Ghisellini, Federale di Ferrara, la serie di attentati ed uccisioni che vedranno come vittime i Federali Aldo Resega di Milano, Eugenio Facchini di Bologna ed Arturo Capanni di Forlì.
    Si tratta di Uomini di primo piano del fascismo, certamente i più equilibrati e prudenti nei difficili contatti d'ambiente.
    E così che si provocano le prime ritorsioni da parte degli elementi più reattivi del fascismo, coinvolgendo anche avversari politici incolpevoli.
    Gruppi di militari sbandati prigionieri evasi e disertori si aggirano nelle zone montane ove alcuni Ufficiali del Regio Esercito, in ossequio agli ordini di Badoglio, cercano di organizzare delle formazioni per la guerriglia. Sono pochi elementi senza armamento, ma animati da un vivo senso del dovere.
    I comunisti, sempe pronti ed organizzati, con dei quadri esperti nella lotta rivoluzionaria, usando tutta la perfidia e l'assenza di scrupoli morali di cui sono capaci per indottrinamento, riescono a soppiantare questi reparti apolitici, uccidendo chi non vuole passare alle loro dipendenze o facendoli cadere in imboscate.
    Le montagne dell'Appennino e le Alpi sono un ottimo rifugio per i partigiani che sfruttano i lanci di armi e viveri, terrorizzando e depredando le popolazioni locali; defilati dalle zone di interesse militare conducono vita brigantesca che vede come vittime militari isolati, preti, donne, civili professionisti ed ogni persona che in un prossimo futuro potrebbe essere d'impaccio per la proclamazione della Repubblica Sovietica italiana. Quando saranno sottoposti alla pressione militare non esiteranno a esporre la popolazione alle feroci e disumane rappresaglie tedesche per suscitare quell'odio tanto voluto per costruire una storia addomesticata e falsa dalle premesse ai particolari.
    Con un immane lavoro di ricerca sui luoghi, interrogando centinaia di persone, vincendo il terrore e l'omertà di intere popolazioni, Pisanò è riuscito a ricostruire gli episodi più infami che denunciano le responsabilità delle bande comuniste nell'avere esposto le popolazioni alle rappresaglie seguite alle uccisioni di militari germanici o alla inosservanza forzata di editti, in zona di operazioni, ritirandosi senza accettare il combattimento con conseguente macello degli inermi.
    Le Fosse Ardeatine, la rappresaglia della Bettola, di Sant'Anna di Stazzema, di Marzabotto, la guerra civile nel biellese, il massacro dei fratelli Govoni sono la via Crucis di vittime schiacciate dal sadismo e dal disprezzo comunista e dalla ottusa ferocia teutonica incapace di distinguere i colpevoli dagli incolpevoli.
    La lettura dei testo presentato èinteressante e documentatissima. E' opportuno meditare su quanto riportato, capiremo perché per tanti anni l'omertà e l'oblio hanno disteso una spessa cappa sulla memoria, capiremo perché il comunismo produce morti.
    Capiremo pure che con il terrore sono state rese succubi intere popolazioni fino al punto di legittimare come forza democratica, comsociata all'associazione di ladri che ci ha governato, esseri demoniaci assetati di sangue, sempre pronti all'omicidio.
NUOVO FRONTE N. 145-146 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
***
Non ho motivo, rileggendo a trentadue anni di distanza la presentazione da me scritta alla prima edizione di questo libro, di modificare minimamente quelle righe.
Quella documentazione, che svelava per la prima volta alcune tra le più atroci verità tenute nascoste dalla proterva menzogna antifascista sulla guerra civile in Italia, è più che mai valida sul piano storico e culturale, soprattutto perché il fazioso inganno resistenzialista comincia a crollare sotto i colpi di una presa di coscienza collettiva che sempre più esige di sapere che cosa accadde veramente durante i seicento giorni della guerra civile, e sui massacri che ne seguirono a opera delle bande partigiane al servizio degli invasori angloamericani e della ideologia comunista.
Non ho quindi modificato il testo dei capitoli che seguono, fatta eccezione per le pagine dedicate all'assassinio del segretario del fascismo repubblicano ferrarese Igino Ghisellini (pagg. 17-36): modifica resa inevitabile dal fatto che, in questi ultimi anni, i terroristi comunisti che la notte del 14 novembre 1943 trucidarono l'esponente fascista per scatenare con freddo e spietato calcolo la lotta fratricida, hanno raccontato la verità, del resto da noi chiaramente anticipata fin dalla prima edizione.
GIORGIO PISANÒ. Milano, aprile 1994
PRESENTAZIONE DELLA DICIOTTESIMA EDIZIONE
 
 
 
Graziani Rodolfo UNA VITA PER L'ITALIA
Mursia 1994 
 
Dalla copertina: Difficilmente può essere trovata una personalità piú controversa, discussa e, per certi versi, indecifrabile - tra gli alti esponenti militari venuti alla ribalta durante il fascismo - di quella presentata da un uomo come Rodolfo Graziani.  Comandante delle truppe libiche nel 1913, partecipa al primo conflitto mondiale raggiungendo il grado di maggiore per meriti di guerra.  Generale di divisione nel 1930, due anni dopo è generale di corpo d'armata.  Nel 1935 governatore della Somalia, nel 1936 è nominato maresciallo d'Italia.  Con la guerra dei '40, il rapido declino dovuto alla sua ritirata da Sidi el Barrani ad el-Agheila.  Indotto al ritiro nel 1941, dopo l'8 settembre 1943 aderisce alla repubblica di Salò, di cui diventa capo di stato maggiore.  Arresosi agli Alleati il I maggio del 1945, conosce la prigionia.  Liberato nel 1950, aderisce all'estrema destra per uscirne pochi anni piú tardi.  Il suo carattere, già difficile e aspro negli anni dei maggiori successi, si è fatto ancora piú chiuso e brusco.  Antidiplomatico per eccellenza, ribelle e solitario, Graziani volle spesso ergersi a protagonista, ma il più delle volte non fu che un personaggio «scomodo», fra i piú scomodi che il «regime» coltivò al proprio interno.
Rodolfo Graziani (1882-1955), personaggio tra i piú discussi della gerarchia militare fascista, scrisse con il volume che qui si presenta, un vero memoriale di autodifesa che è lo specchio della nostra drammatica storia durante l'ultimo conflitto e degli incontri-scontri con Mussolini, Balbo e Badoglio.
Nino Arena SOLI CONTRO TUTTI Friuli Venezia Giulia 1941-1945 (Guerra guerriglia controguerriglia)
pag. 367, Ed. Ultima Crociata, Via Cavalieri 53 47037 Rimini - Tel. 0541/50584 Lit. 60.000 + spese postali (Si attua uno sconto di L. 10.000)
 
     Con la morte di Tito la Jugoslavia, creazione politica artificiale, s'è avviata alla dissoluzione ritornando alla frammentazione delle etnie, delle religioni e delle culture.
    Ormai da due lunghi anni assistiamo a genocidi, stragi ed episodi che nulla hanno di umano tanto sono attuati in dispregio ad ogni regola comportamentale che pur sempre  dovrebbe caratterizzare le azioni umane nell'ambito della guerra.
    Gli italiani scoprono con  stupore questa dimensione dei popoli slavi come se le stesse stragi - pulizia etnica - non fossero state sofferte dalle italianissime popolazioni giuliane, istriane e dalmate.
    Fra i «delitti» del regime consociativo che ha governato l'Italia dalla fine della guerra ad oggi è da annoverare quello di avere distrutto la coscienza critica, la memoria storica e la dignità del popolo italiano sensibile solo alle disgrazie degli altri paesi e refrattario alla considerazione delle proprie.
    E tempo di colmare questi vuoti di «memoria» che lasciano spazio al Ministro degli esteri del Governo Ciampi per gridare allo scandalo e alla guerra la sola ipotesi di rivendicare all'Italia la terra del martirio che, con trentamila infoibati e trecentocinquantamila esuli, ha pagato il suo tributo di amore e fedeltà per la Patria ricevendo in cambio indifferenza e gravi offese avendo opposto la dignità della miseria e della persecuzione al comodo rifugio dell'abiura e del tradimento.
    E' obbligo, oggi, ristabilire la verità e con la verità la responsabilità di tutti coloro che, direttamente o indirettamente, parteciparono o contribuirono a creare le premesse del genocidio, della diaspora e dell'oblio.
    Nino Arena, superando le enormi difficoltà determinate dalla ricerca di opportune documentazioni e riferimenti, con la sua opera ha portato un deciso contributo per colmare i «vuoti di memoria» ed emergono chiare e ben evidenti le responsabilità individuali e di regime.
    L'Autore, all'epoca dei fatti giovane Ufficiale, è ottimo testimone delle reali condizioni ambientali in cui si consumava la tragedia delle popolazioni giuliane, istriane e dalmate e nel suo scritto è evidente lo sforzo e la passione che pone nel far giungere agli italiani un messaggio che invita a riappropriarsi della verità storica.
    Con la caduta del Fascismo cadono tutte le ispirazioni patriottiche che davano saldezza e compattezza a quelle popolazioni di ,confine e vengono restituiti alla virulenza tutti quei movimenti ed organizzazioni che negavano l'italianità.
    In vista del tradimento dell'armistizio vengono poste in atto torbide manovre che avrebbero consentito a molti Comandanti di grosse unità dislocate in Croazia ed in Slovenia o nelle aree di confine di costituirsi comodi alibi futuri. L'armistizio vede l'abbandono dei confini e delle terre redente alla mercè della bande slave guidate ed organizzate da elementi comunisti contrastate solo da piccole unità italiane che, su propria iniziativa, si oppongono alla marea slava in attesa dell'arrivo dell'esercito tedesco. La tragedia ha inizio perché tutta l'area è d'interesse bellico con lontane pretese germaniche subito ostacolate dalla R.S.I. che con i fatti ed un grave sacrificio di sangue dei suoi soldati non rinunciò mai al possesso ed alla difesa delle terre e delle popolazioni di confine. L'incertezza del momento, l'atteggiamento tedesco, le pretese slave determinarono nei giuliani e negli istriani differenti e contingenti reazioni per cui si può affermare che questi nostri fratelli, per conservare la propria identità, dovettero lottare contro i ribelli slavi, i Governatori Tedeschi, l'agnosticismo degli alleati e, ultimo in elenco ma primo nelle conseguenze, contro il Governo Bonomi che non seppe sottrarsi alla nefanda influenza di Palmiro Togliatti che aveva buon gioco sulla incapacità politica del C.L.N.
    Unico aiuto i meravigliosi volontari della R.S.I. che non esitarono ad accorrere e a morire per la difesa dell'italianità della Venezia Giulia.
    L'opera storica di Nino Arena si sviluppa su quattro capitoli e 362 pagine e decine di fotografie che ricostruiscono l'atmosfera in cui si svolsero fatti e misfatti.
    Il primo capitolo è dedicato alle premesse della guerra, alla guerriglia e all'armistizio, mentre il secondo ci illustra la situazione politica posta in essere dai tedeschi e lo sviluppo della guerriglia e della controguerriglia con le conseguenze sulla popolazione. Il terzo ed il quarto cap. ci portano nel vivo degli interventi dei reparti della R.S.I. con particolare riguardo per la Milizia Difesa Territoriale, lo sviluppo ulteriore della guerriglia e della controguerriglia con riferimento agli avvenimenti di Trieste, del Friuli, di Gorizia, del Quarnaro e di Fiume fino allo scioglimento dell'Esercito Repubblicano, la battaglia di Pola e le stragi spaventose, cui furono sottoposte le popolazioni italiane, stragi che nulla hanno da invidiare a quelle che oggi ci vengono «offerte» in visione dalla televisione e dalla stampa.
    Nino Arena è uno storico ed uno scrittore di elevate capacità di indagine storica, che ha pubblicato con successo volumi sul paracadutismo militare, sulla Marina Militare e sull'Aeronautica ottenendo numerosi riconoscimenti, consensi di critica e premi letterari.
    Questa ultima fatica presentata può essere assunta, per la mole dei riferimenti e delle fonti consultate, come un manuale di storia di assoluta fedeltà sia cronologica che narrativa e ci offre una non comune possibilità per meglio comprendere i fatti che oggi sconvolgono la ex Jugoslavia.
NUOVO FRONTE N. 140 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.  
Sergio Bozza Ivan Bianchini ILL.MO SIGNOR SINDACO, DOPO CINQUANT'ANNI...
Greco e Greco Editori. Via Sebenico 6 tel 02/6684152 20124 Milano, L. 15. 000 - pagg. 116
Bozza, Sergio
ISBD: Sig. Sindaco , dopo cinquant'anni i - Milano : Greco & Greco, 1994 - II, 113 p. ; 20 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-7980-063-9
Nomi: Bozza, Sergio
Bianchini, Ivan
Soggetti: Repubblica sociale italiana. 1943-1945 
Valdobbiadene
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0358045
    Ill.mo Sig. Sindaco, dopo cinquant'anni i quarantasei Marò assassinati a Valdobbiadene chiedono un ricordo del loro olocausto: un monumento, signor Sindaco, un monumento agli NP Xa Mas.
    Richiesta chiara, ineccepibile, per onorare 46 vittime di Caino colpevoli d'aver amato la Patria con la dedizione dei vent'anni.
    Il 9 Marzo 1945 il Battaglione NP della Declina, dislocato a Valdobbiadene, partiva per il fronte del Senio realizzando il desiderio dei suoi componenti di combattere contro il nemico invasore.
    Partirono cantando, lasciando a Valdobbiadene una quarantina di camerati, tante ragazze in lacrime ed un esempio di correttezza e di comportamento civico.
    Chi rimase «forse» fu considerato fortunato e a sua volta considerò fortunato chi andava a combattere, ma nessuno conosceva il proprio destino.  A chi morì contro l'invasore furono risparmiati l'inganno, il tradimento, le sevizie ed una morte atroce per mano fraterna.
    A guerra finita, con il solito inganno dei CLN che promette salva la vita ed il ritorno a casa ed i comunisti che stracciano gli accordi presi, ha inizio la tragedia dei quarantasei Marò di Valdobbiadene catturati, seviziati ed uccisi dalla banda «Mazzini» che disonorò il nome del grande italiano.
    A Saccol i prigionieri vengono fatti saltare con la dinamite all'interno di una grotta. A Combai dopo averli gettati nella foiba i partigiani danno fuoco ai cadaveri. Si imbastiscono finti processi, dopo la morte, per raggirare gli inorriditi americani.  La cassa del Reparto viene fatta sparire ad onore della Resistenza.
    Questi accadimenti ed altro ancora sono raccontati nel testo dai Camerati degli assassinati che recano testimonianze di tanta barbarie al solo scopo di promuovere proposte e fondi per realizzare un monumento ai Caduti.
    Sono noti i nomi degli assassini che, per tutti questi anni, hanno vissuto fra la gente comune senza che un magistrato abbia preso un'iniziativa di giustizia, ed è ora che la popolazione di Valdobbiadene prenda le dovute distanze da costoro.
    Quei giovani Soldati dell'Onore non avevano altri ideali che la difesa della Patria invasa e la tutela della dignità nazionale.
    Le ultime pagine del testo (inviato ai circa duecento ex NP dei quali è noto l'indirizzo) invitano il lettore a comunicare le promesse di offerta per l'erigendo monumento ed ogni eventuale suggerimento a Sergio Bozza tel. 02/39218518 o a Ivan Bianchini tel. 02/29401554.
    E' stupefacente quanto siano vivi nei nostri cuori i Caduti della RSI nonostante sia stato fatto di tutto per avvilirne la memoria.
    Che cosa resta degli altri oltre le cerimonie ufficiali ed i vergognosi «distinguo»?
NUOVO FRONTE N. 151 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno. 
 
 
Fausto Sparacino DISTINTIVI E MEDAGLIE DELLA R.S.I. 1943-1945, DELLA LEGIONE ITALIANA SS, DEI VETERANI DELLA R.S.I., 2° VOLUME
L. 58.000 (Per i lettori di Nuovo Fronte L. 55.000 comprese spese di spedizione). Richiedere a: Sparacino Fausto via Eustachi 16, 20129 Milano.
Sparacino, Fausto 
ISBD: Distintivi e medaglie della RSI 1943/45 della - Milano : Edigrice militare italiana, 1994 - 112 p. : in gran parte ill. ; 25 cm. - Militaria 
Collezione: Militaria 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Sparacino, Fausto 
Altri titoli collegati: [Titolo parallelo] RSI badges and medals 1943/45 Italian SS legion - RSI veterans 
Soggetti: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 1943-1945 - 
 Distintivi e medaglie 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC 
 MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0365983 
     Veste editoriale di lusso che pone in grande evidenza i particolari ed i colori del materiale presentato.
    Gli appassionati di «Militaria», gli studiosi ed i ricercatori storici hanno l'opportunità di fare riferimento ad un testo che non si limita alla fredda fotografia ma che offre, per ogni pezzo, un preciso riferimento storico sul Reparto o la specialità contraddistinta. La ricerca, puntigliosa ed appassionata, permette di avere un quadro di assieme delle Forze Armate della R.S.I., dei Reparti Ausiliari e, da non trascurare per il valore morale che rappresenta, della «Reducistica» dei veterani che negli incontri annuali ci dimostrano quanto siano forti e sentiti i legami dei Combattenti dell'Onore che come impegno morale si sono assunti quello di mantenere vivi i valori che tanto peso ebbero nelle scelte giovanili e quello di perpetuare la Memoria di chi sacrificò la vita per la Patria.
    La suddivisione per argomenti rende facile la consultazione del volume che, con il testo a fronte in lingua inglese, vuole estendere la sua diffusione nel campo internazionale ove può contare su molti appassionati.
    Questo «secondo volume» segue il primo dopo sei anni, è un'opera organica con un preciso riferimento storico che «deve» essere conosciuto dopo cinquant'anni di oblio e di oscuramento demonizzante.
NUOVO FRONTE N. 145-146 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Gastone Tarasconi FIAMMA BIANCA CAMICIA NERA
160 pagine, 35 illustrazioni, L. 25.000, Edito da NovAntico di Chiriotti Anna, C.P. 28 - 10064 Pinerolo, (TO) Tel 0337-215494
Tarasconi, Gastone
ISBD: Fiamma bianca, camicia nera / Gastone Tarasconi - Pinerolo : NovAntico, 1994 - 160 p. : ill. ; 24 cm. - Elefante
Collezione: Elefante
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Tarasconi , Gastone
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0057692
     Con questo volume NovAntico inizia l'attività di Editrice ponendo a frutto una nutrita scelta di materiale documentario che si riferisce principalmente al periodo fascista.
    Possono essere richiesti i cataloghi illustrativi che riguardano le raccolte di manifesti, tessere, volantini, libri e materiale vario di particolare valore documentaristico, ivi comprese le ristampe anastatiche dei manifesti della Decima M.A.S.
    Il testo presentato è il primo volume della nuova attività dell'Editrice e vuole rendere omaggio a quei "giovanissimi" mossi da un ardente amor di Patria, testimoni di un'epoca di valori che incisero nelle anime pure non "inquinate" da interessi personali, che fecero della fedeltà e della lealtà i cardini di ogni comportamento.
    Tarasconi è uno di questi giovanissimi e la sua storia èquella delle decine di migliaia di volontari della RSI.
    Fecero di tutto per arruolarsi nelle Forze Annate rispondendo ad un irrefrenabile impulso per salvare l'Onore della Patria avvilita e tradita.
    Ricordo le lacrime di dolore e le maledizioni per i "tradimenti", ed il desiderio di rivincita per dimostrare al mondo che gli Italiani non erano dei traditori li moveva per trovare una soluzione al problema.
    Documenti alterati per dimostrare un'età maggiore di quella dimostrata; molto spesso venivano traditi dall'aspetto adolescenziale, ma qualche cosa bisognava fare. La creazione delle Fiamme Bianche venne in soccorso a questi giovanissimi che, sfidati sul terreno a Tonezza, seppero infliggere una severa lezione alla tracotanza partigiana.
    Molti dì questi giovani passarono alle formazioni combattenti e seppero distinguersi sugli altri per fede e coraggio. Non vennero mai meno al giuramento, seppero affrontare la morte con coraggio. La galera e le sevizie non fiaccarono mai il loro spirito e seppero sempre guardare negli occhi il nemico suscitando rabbia ed ammirazione, firmando la loro sentenza di morte.
    Il libro presentato ci parla di questo. Tarasconi è il simbolo, è la riprova di quanto fosse radicata nella gioventù italiana l'idea della Patria così come l'avevano i giovani che versarono il proprio sangue sul Carso, in Africa, in Spagna, in Grecia ed in Jugoslavia, in cielo ed in mare.
    Le Fiamme Bianche non volevano che tanti sacrifici fossero traditi e non volevano essere tacciati di vigliaccheria. La lettura è molto interessante ed avvincente ed aiuta a formarsi un quadro sempre più esatto di un periodo della nostra storia ancora sconosciuto, o meglio, raccontato dal vincitore.
NUOVO FRONTE N. 147 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
 
I CADUTI DELLA R.S.I. A GENOVA 1943 - 1945 2° Volume, Esercito - Marina, Aeronautica
pag. 344, Edito dall'Associazione «Amici di Fra'Ginepro», Vico dell'Agnello n° 2, Genova 16/24
ISBD: I caduti della R.S.I. a Genova : 1943-1946 - [S. l. : s. n.] - v. ; 24 cm. 
Collezione: Societa e storia contemporanea 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Comprende: 3: Forze di polizia, civili 
 2: Esercito, marina, aeronautica 
 1: G.N.R., B.B. N.N 
Altri titoli collegati: [Variante del titolo] I caduti della R.S.I., Genova. 
Soggetti: Repubblica sociale italiana . 1943-1945 -  Genova
 - Caduti 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
 FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
 MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
 PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV 
 RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
 VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI 
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0257453 
*** 
ISBD: 1: G.N.R., B.B. N.N - [S.l. : s.n., 19..] (Genova : S.F.) - 172 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Fa parte di: I caduti della R.S.I. a Genova : 1943-1946
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI
Codice identificativo: IT\ICCU\VIA\0043790
    Il volume segue il primo, già recensito, e si occupa dei Caduti militari con ampia documentazione delle fonti di riferimento.
    E un'opera meravigliosa per pietà cristiana e per il conforto che dona ai famigliari e a tutti coloro che coltivano nel cuore il ricordo di questi Soldati dimenticati da cinquant'anni dai ladri di regime succubi dell'accidia e dell'odio comunista.
    L'Opera è ben degna della splendida figura di Fra' Ginepro, Cappellano militare fra i migliori, che mai esitò sulle grandi scelte proponendosi con l'esempio.
    L'abbondanza di informazioni riportate è dimostrazione dell'appassionato lavoro di chi ha collaborato alla stesura del testo e l'impegno profuso è pari alla generosità con la quale il testo stesso viene posto a disposizione di chiunque ne vuole fare uso per ricerche e comunicazioni.
    E attraverso queste iniziative che viene data una pronta risposta ai denigratori di un'epoca storica che vide l'impegno ed il sacrificio dei migliori figli d'Italia in nome di ideali che sono il fondamento per il sano sviluppo di ogni società.
    Oltre al nome dei Caduti sono riportati gli avvenimenti che causarono la loro morte e particolare menzione va fatta del lungo elenco dei riesumati, non identificati, dei Cimitero di Sestii Ponente, con la descrizione di particolari che potrebbero agevolare un riconoscimento da parte dei parenti. Queste povere vittime mostrano anche i segni delle sevizie subite da parte di coloro che vengono esaltati come i gloriosi combattenti fondatori di questa repubblica che muore nel lezzo della vergogna.
NUOVO FRONTE N. 138 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M. Bruno.
 
  
 
Bocca Giorgio LA REPUBBLICA DI MUSSOLINI 
Mondadori 1994 
ANFCDRSI Del. Reggio Emilia REGGIO EMILIA 1943-1946 
L'Ultima Crociata 1994 
Gatta Bruno LA SOLITUDINE DELLA GUERRA 
Franco Di Mauro Editore 1994 
 
 
 
Speroni Gigi 99 PASSI DALLA MORTE 
Rusconi 1994 
Franzolin Ugo LO SBARCO DI ANZIO  
1994  
Morris Eric LA GUERRA INUTILE. LA CAMPAGNA D'ITALIA 1943-1945 
Longanesi 1994 
 
 


Marino Viganò IL CONGRESSO DI VERONA (14 novembre 1943)
L. 35000 - pag. 215, Ed. Settimo Sigillo, Via S. Veniero 74/76, 00192 ROMA, TeL 06 - 39722155 o 39722159, Fax 06-39722159
Vigano, Marino 
ISBD: Il Congresso di Verona (14 novembre 1943) : - Roma : Settimo Sigillo, [1994] - 215 p. ; 24 cm. 
Collezione: Militaria 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Vigano, Marino 
Soggetti: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 1943-1945 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
 TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
 MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
 MI0555 - Biblioteca del Centro di documentazione ebraica contemporanea - Milano - MI 
 PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
 RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0333202   
     Dopo la pubblicazione del volume "Il Ministero degli Affari Esteri e le relazioni internazionali della Repubblica Sociale Italiana", Viganò ci offre l'occasione di approfondire ulteriormente la conoscenza dei problemi e delle problematiche affrontate dal Governo e dalle organizzazioni fasciste per un ritorno alla normalità amministrativa e politica dopo il disastro dell'armistizio di Badoglio.
    Il Congresso di Verona rappresenta un momento significativo per definire le linee di sviluppo del nuovo Stato Repubblicano, in attesa della Costituente, ed il Manifesto presentato ai partecipanti per l'approvazione, pur con le sue inevitabili lacune ed imprecisioni, ci fornisce un quadro sufficiente per comprendere come il Fascismo Repubblicano sia un ritorno alle origini, con forti richiami ad un socialismo in antitesi con il marxismo e particolarmente attento alla condizione operaia, ai rapporti con l'industria, alla gestione dell'agricoltura ed allo sviluppo delle libertà individuali, che lasciano lo spazio aperto per una revisione dello Stato totalitario a favore di un maggiore pluralismo delle idee e della eleggibilità dei rappresentanti di partito, sindacali e della Camera.
    Il presidente della nuova Repubblica dovrà essere eletto dal popolo.
    Il documento viene presentato e commentato da Pavolini e sono numerosi ed appassionati gli interventi dei convenuti che risentono della tensione del momento, che diviene ancora più viva quando in pieno Congresso giunge la notizia dell'uccisione di Ghisellini, Federale di Ferrara, ultimo assassinato in ordine di tempo e che porterà all'atroce e stupida rappresaglia di Ferrara.
    Fra gli interventi migliori è da segnalare quello di Fulvio Balisti, Comandante del Battaglione Giovani Fascisti a Bir el Gobi, Medaglia d'Argento, volontario nella Grande Guerra e legionario a Fiume.
    Il discorso di Balisti, per l'elevato profilo, per la modernità delle idee espresse e per l'equilibrio delle espressioni, è attuale e può ben essere preso come piattaforma per una moderna concezione della libertà e della elettività come libera espressione della volontà dei popolo '... perché non esiste Repubblica dove non esista la libera espressione della volontà del popolo, perché le masse si educano in virtù della Repubblica e Mazzini disse che non i repubblicani facevano la repubblica, ma la repubblica con l'educazione faceva i repubblicani'.
    E' opportuno precisare che le idee ed i concetti sopra espressi furono condivisi da Mussolini.
    Il volume presentato è frutto di una meticolosa opera di ricerca ed è impiantato in modo da Condurre il lettore per mano nella comprensione degli argomenti trattati, dando un quadro completo dell'atmosfera e delle tensioni che caratterizzarono il Congresso prima e dopo lo svolgimento. Fornisce inoltre un quadro completo dell'atmosfera e delle tensioni che caratterizzarono il Congresso prima e dopo lo svolgimento. Fornisce inoltre un quadro completo della rabbia e del desiderio di cancellare errori e tradimenti che avevano portato la Patria alla rovina.
    Il testo si apre con la nascita del Partito Fascista Repubblicano, successivamente descrive l'assemblea di Verona e nel secondo capitolo riporta pareri e testimonianze sul Manifesto, mentre nel terzo capitolo si entra nel vivo dell'analisi del programma di Verona, con l'intervento di Pavolini presentatore del Manifesto stesso, e le successive argomentazioni dei convenuti.
    L'appendice documentaria è rappresentata dal verbale del Congresso e dalla pubblicazione dei diciotto articoli del Manifesto.
    La lettura è molto interessante ed è necessaria per chi voglia ampliare la conoscenza storica di un periodo, che usualmente viene sorvolato intenzionalmente e che invece fu uno dei più fecondi e formativi per l'Italia e dal quale possiamo trarre utili insegnamenti per le scelte future che dovremo operare per il bene del nostro Paese, con particolare riguardo per la "Civiltà del Lavoro", i rapporti con il grande capitale e lo sviluppo delle libertà.
NUOVO FRONTE N. 147 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Lodovico Galli L'ECCIDO DI ROVETTA
Zanetti Editore, 25018 Montichiari (Bs), Piazza Treccani 3, TeL 030-962188, L. 22000 - pag. 185
Galli, Lodovico
ISBD: L' eccidio di Rovetta : 28 aprile 1945 : una - Montichiari : Zanetti, stampa 1994 - 185 p. : ill. ; 20 cm. - La bifora (( - Segue: Appendici.
Collezione: La bifora
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: Bibliografia Nazionale - 96-931s
Nomi: Galli, Lodovico
Soggetti: Guerra mondiale 1939-1945 - Eccidio di Rovetta
Classificazione: 940.5405094524 
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BG0026 - Biblioteca civica Angelo Mai - Bergamo - BG
BG0367 - Gruppo biblioteche speciali di Bergamo - Bergamo - BG
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0366078
    Quarantatré Martiri. Quarantatré ragazzi dai quindici ai ventidue anni.
    Fra essi il nipote di Mussolini figlio della sorella Edvige, 20 anni, fucilato per ultimo, salutò tutti i Camerati uccisi e presentò il petto alla canaglia. Il più anziano, Sottotenente Panzanelli Roberto, aveva 22 anni.
    Ingannati dalla melliflua insistenza di un prete falso in ogni sua espressione, turlupinati dagli esponenti dei Comitato di Liberazione Nazionale incapaci e vigliacchi, furono abbandonati alla sete di sangue dei componenti della Brigata Camozzi, 13 Martiri e GL.
    Sottoposti a sevizie, martirizzati nel corpo e nello Spirito seppero affrontare la morte con dignità e coraggio. Spogliati non solo delle piccole cose personali ma persino dei vestiti e delle scarpe, furono oltraggiati dopo morti e sepolti alla rinfusa in tre fosse comuni dalle quali furono riesumati senza possibilità d'identificazione.
    Ora riposano insieme nel cimitero del Verano di Roma. Lodovico Galli con la consueta capacità di ricerca ci offre questo documento di 185 pagine che ricostruisce momenti e fatti con precisione, inchiodando ciascuno alle proprie responsabilità per un eccidio inutile, barbaro e ripugnante per l'umana ragione.
    Il testo presentato è un'altra pagina di storia, è un'altra pietra per costruire l'edificio della verità che darà nuova luce a tanti Martiri.
NUOVO FRONTE N. 147 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

IL CJOSSUL Numero unico del Reggimento Alpini «Tagliamento» 28/8/1994
c/c n° 10886596 intestato a: Associazioni Reduci Rgt. Alpini Tagliamento, Casella Postale 31, 33097 Spilimbergo (Pn)
 
 
     Numero bellissimo per la sintesi storica dei fatti e degli avvenimenti che caratterizzarono il periodo che va dall'8 Settembre 1943 al 30 Aprile 1945.
    Con semplice comparazione di date ed avvenimenti ci viene presentato il vasto periodo storico citato come fosse un diario storico di reparto.
    L'originalità è l'affiancamento della storia del Reggimento a quella che si sviluppava su tutti i fronti mondiali integrando il macrocosmo nel microcosmo.
    Infatti, mentre gli avvenimenti mondiali appaiono asettici e lontani, la storia del Reggimento si svolge sotto i nostri occhi con i suoi particolari di vittorie e di perdite dolorose, di atti di valore e di diserzione, rendendo viva ed attuale, anche per la conoscenza dei luoghi, l'epopea del Tagliamento.
    Belle ed interessanti le fotografie a corredo dei numero unico. Fa riflettere il quadro statistico che riporta le perdite in vite umane nell'ultiino conflitto mondiale che, secondo le fonti, varia da 42 milioni a 46 milioni.
    Il consuntivo sgomenta ma gli Uomini del Tagliamento, nella consapevolezza che la guerra la perdono tutti, riaffermano la loro convizione di avere adempiuto al grande dovere della difesa della Patria nei suoi confini anche se il presente è squallido e senza ideali per il futuro.
NUOVO FRONTE N. 147 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

BATTAGLIONE FULMINE X FLOTTIGLIA MAS 1944-1945 a cura di Maurizio Gamberini e Riccardo Maculan
Editrice LO SCARABEO, Via Delle Belle Arti 27/A, 4126 Bologna, L 37.000
ISBD: Battaglione fulmine : 10. flottiglia MAS - Bologna : Lo scarabeo, 1994 - 191 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Gamberini , Maurizio
Maculan, Riccardo
Soggetti: Marina militare italiana - Decima flottiglia Mas
- Battaglione Fulmine
Classificazione: 940.545945 - OPERAZIONI NAVALI DELLA SECONDAGUERRA MONDIALE DI SPECIFICI PAESI. ITALIA
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0098 - Biblioteca universitaria di Bologna - Bologna - BO
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO
BO0392 - Biblioteca dell'Istituto Gramsci - Bologna - BO
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0065965
    Un testo di documentazione storica che attraverso le immagini fotografiche, la riproduzione di documenti e relazioni e la testimonianza dei reduci o dei familiari dei Caduti restituisce alla memoria nazionale un pezzo di storia e di vita di tanti giovani italiani che non si posero domande o limiti nel donare se stessi alla Patria.
    Oggi è di moda disquisire sulle scelte di quei giorni di guerra e di rabbia, si parla di perdono, di valore delle scelte, di libertà, si osannano gli invasori e si ringrazia Iddio per avere perduto la guerra. Niente di più aberrante!
    Con aria di superiorità si richiede l'abiura di una fase storica del nostro Paese per una patente di legittimità sociale e civile e per un fiore «ufficiale» sulle tombe dei nostri Caduti.
    La richiesta non può essere che respinta perchè i giovani volontari della R.S.I. avevano in mente solo l'Onore della Patria tradita, sapevano di perdere la guerra ma volevano salvare un valore che sovrasta ogni altro: la dignità di un popolo.
    La storia del Battaglione Fulmine è esemplare.
    I giovani marò smaniano per confrontarsi con il nemico, vogliono dimostrare di non essere secondi allo straniero che sia tedesco, slavo o anglo-americano, vogliono dimostrare ai tanti italiani che aspettano la conclusione ed a quelli armati dal nemico dov'è la Patria e come si difendono i suoi confini.
    Furono molte le gesta e le vicende del «Fulmine» ma la sublimazione è la battaglia di Tarnova della Selva a protezione di Gorizia. Un'orda di oltre duemila slavi certi di un facile successo si abbatte sui duecento Marò che presidiano il paese; la lotta selvaggia dura tre giorni, casa per casa, fino all'ultimo colpo, ma il nemico desiste ed abbandona la lotta, massacra i feriti catturati e depreda i morti.
    Gorizia è salva.
    Sessantacinque morti ed oltre cinquanta feriti è il tributo di sangue pagato dal «Fulmine».
    Il volume presentato è un'altra pietra portata alla costruzione di quell'edificio di memoria storica che, completato, porrà serie riflessioni agli italiani immemori per scelta o perchè annebbiati da cinquant'anni di regime consociativo.
    La documentazione fotografica costituisce circa la metà del testo e ben si accompagna alla documentazione storica dei fatti d'armi e alla ricostruzione degli organici.
    Saranno in molti a ritrovarsi in queste pagine. Ai giovani se ne raccomanda la lettura perchè ne traggano insegnamento storico ed esempio di vita.
NUOVO FRONTE N. 145-146 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Franco Calabrese MOMENTI DI PRIMA
Pubbliscoop edizioni, Via Castello 2, 81037 SESSA AURUNCA, Tel. 0823/938350 pag. 124
 
 
     L'Autore appartiene a quella generazione d'Italiani che spese la propria gioventù in guerra e che dovette recuperare il tempo perduto impegnandosi con caparbietà e spirito di sacrificio.
    L'impegno profuso ed i sacrifici fatti non sono ricordati con rabbia ma quasi con piacere, con la nostalgia che accompagna i tempi passati. Al pensiero dei tempi trascorsi, ora che se ne godono i frutti si affaccia una punta di orgoglio.
 Sul filo della memoria, Franco Calabrese, in quindici capitoli, che raccolgono quindici episodi della Sua vita, con stile asciutto ci narra un mondo che non c'è più; è un mondo di sentimenti e di emozioni che lasciano traccia e che potrebbero essere comuni a molti di noi.
    I ricordi di scuola, il primo amore, i rapporti con i genitori, le sofferenze e le crisi di sfiducia per inserirsi nella società senza compromessi, il rispetto di se stessi e delle proprie idee, questo è il comune canovaccio lungo il quale si sviluppa il breve ciclo della vita. Settanta anni sono pochi e sono molti, dipende dagli interessi e dalle giornate. I ricordi sono dietro l'angolo ed a volte ci fanno velare gli occhi di lacrime. Occasioni perdute, rimpianti per desideri portati nel cuore e mai realizzati ci chiedono altro tempo da vivere, mentre le tristezze e gli abbandoni ci inducono a dire che abbiamo vissuto troppo a lungo.
    Calabrese è cinematografico nella sua narrazione ed il suo testo diventa sempre più interessante man mano che si va avanti nella lettura. In molte pagine ritroviamo noi stessi, i nostri paesi ed i nostri sentimenti.
NUOVO FRONTE N. 145-146 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

A. Magini GOCCE DI FEDE
 
 
     Augusto Magini è un combattente, è un poeta che racconta in versi la Sua Fede per il Fascismo ed il Suo amore per la Patria. Seniore della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale ha trasfuso nella poesia un momento magico della vita degli italiani che nel nuovo corso vedevano il riscatto dell'Italia.
    Allo scopo di non disperdere quest'umano patrimonio ideale, la figlia del poeta ha voluto raccogliere, in un volume, versi del Padre contribuendo alla riscostruzione dell'edificio della verità demolito dai falsi portatori di libertà.
NUOVO FRONTE N. 145-146 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Ludovico Galli IL DIARIO DI MONTERMINI MUSSOLINI SEGRETO LE INEDITE MEMORIE DEL BARBIERE GUARDIA DEL DUCE
Editrice Ermione L 18.000, pag. 115
 
 
     Otello Montermini, artigiano barbiere, il 27 Ottobre del 1943 prestava servizio presso il I° Battaglione «M» Guardia del Duce quando ebbe l'incarico di barbiere addetto alla persona del Capo del Governo della R.S.I.
    Il delicato incarico si svolge in una cornice casalinga ed ha inizio con le difficoltà per trovare una adeguata dotazione di «ferri» del mestiere. Conscio dell'osservatorio privilegiato che il caso gli offriva, Otello Montermini annotò in un diario i diciotto mesi trascorsi con Mussolini in assoluta dedizione e fedeltà fino all'ultimo giorno.
    Nel suo diario emerge un Mussolini spogliato da ogni retorica elogiativa, pieno di umanità, partecipe alle sorti del popolo italiano, preoccupato per la guerra civile, che vuole evitare ad ogni costo, conscio degli strascichi che rimarranno nel tempo, per la violenza ed il sangue che lascia alle sue spalle.
    Montermini segue il Duce in tutti i suoi spostamenti in Germania e sul Fronte italiano ove ispeziona le truppe dell'Esercito Repubblicano, ascolta in reverente silenzio i suoi sfoghi, conosce Donna Rachele e ne apprezza le qualità e la dedizione alla famiglia; Montermini è in grado di offrire un quadro esatto dei maggiori avvenimenti che caratterizzarono l'esistenza della R.S.I. pur senza fornire documentazioni ufficiali, deducendoli dall'aria che respirava nell'ambiente.
    Gli ultimi giorni di esistenza in vita del Duce e dei componenti del suo seguito sono narrati con fedeltà di particolari che trovano riscontro in altre testimonianze, giungendo a far testo.
    Il diario viene valorizzato dall'opera di Ludovico Galli e Tonino Zana che collaborando hanno dato all'opera il necessario respiro per collocarsi fra le testimonianze più attendibili.
    La capacità di ricerca storica di Ludovico Galli ha fornito a Tonino Zana il materiale più idoneo per integrare e verificare il diario di Otello Montermini, contribuendo a rendere il testo più interessante in quanto i commenti e le integrazioni forniscono al lettore un quadro di completezza dell'insieme dei fatti riportati.
    C'è ancora molto da indagare sulla verità dell'assassinio di Mussolini, ma è netta l'impressione che anche quest'ultimo atto della storia di quei giorni sarà restituito alla verità e alla giustizia.
NUOVO FRONTE N. 142 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Nicoletta Paternò LA GENTE DEL FORTE  E I COSACCHI Storie di un Comune friulano 1944-1945
Ed. Magma - Udine, Via Cividale 662, TeL 0432/284726, L. 26.000, pag. 221.
Paterno, Nicoletta
ISBD: La gente del forte e i cosacchi / - Udine : Magma, 1994 - 220 p., [1] c. ; 21 cm.(( - In appendice: Come le direttive partigiane, la paura dell'invasione tedesca, la minacciata annessione slava influirono sulle latterie di Osoppo
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: Bibliografia Nazionale - 97-1466s
Nomi: Paterno, Nicoletta
Soggetti: Guerra mondiale 1939-1945 - Osoppo - 1944-1945
Classificazione: 940.5345391 - PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALLASECONDA GUERRA MONDIALE. Udine (prov.)
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0093631
    La gente del Forte è la gente di Osoppo, di quel comune che più di altri convisse con i cosacchi e le loro famiglie giunti da terrelontane per gli esiti della guerra e per sottrarsi alle «gioie dell'impero comunista».
    La storia di Osoppo è legata alla presenza del «Forte», installazione militare, di particolare impo nel corso dei secoli data la sua felice ubicazione che gli permetteva il controllo delle vie di comunicazione fra la pianura friulana e le valli alpine.
    Si può affermare che fino all'8 settembre la guerra non aveva toccato il paese con i suoi orrori; i rapporti delle autorità ci mostrano una comunità interessata alle proprie attività economiche ed appena sfiorata dalle esigenze che si presentavano drammatiche in altre città italiane. La popolazione partecipa alla costruzione di manufatti ed opere di carattere militare che, anche se incidono sulle superfici coltivate, costituiscono una fonte di reddito e di occupazione.
    Anche i rapporti con le truppe tedesche sono improntati ad una sostanziale correttezza e le costituende formazioni partigiane evitano di provocare rappresaglie.
    Con il trascorrere dei mesi la situazione si evolve in senso negativo. Viene assalita la polveriera ad opera dei partigiani e l'esplosione provoca la rottura di tutti i vetri dei paese; si intensifica l'attività partigiana fino al Tagliamento e ciò comporterà l'intervento delle forze italo-tedesche per risolvere la situazione determinando un primo afflusso di profughi che dai paesi vicini, sottoposti ad azioni militari, trovano rifugio ad Osoppo.
    Tra l'agosto ed il settembre del 1944 con migliaia di cavalli, con i caratteristici carri con a bordo donne e bambini, il paese -viene «invaso» da migliaia di cosacchi che si mescolano alla popolazione locale provocando una situazione di grave disagio in considerazione delle scarse possibilità ricettive della comunità osovana.
    Con gli ossovani saranno divisi i rifugi anti aerei, le campagne, il foraggio, le mercanzie, i paramenti sacri, le abitazioni, i locali pubblici, insomma la vita e la morte come accadrà durante i bombardamenti e gli spezzonamenti cui sarà sottoposta Osoppo a partire dal dicembre 1944.
    Nicoletta Paternò ci racconta tutto questo con abbondanza di particolari ed una vasta documentazione reperita con difficoltà.
    Dai racconti trapela una punta di simpatia per il fiero popolo cosacco che alla fine della guerra fu punito per la sua ribellione a Stalin.
    Con abili promesse gli inglesi consegnarono i cosacchi all'Armata Rossa. Concentrati sulle rive della Drava, in cinquantamila, molti di loro, con le donne ed i bambini, preferirono annegarsi nelle acque del fiume; altri si suicidarono con le armi ed i rimanenti, massacrati con i bastoni, furono caricati sui carri bestiame scomparendo in Siberia. Fu un delitto di inumani proporzioni che nessun tribunale umano giudicherà.
    Il testo è molto interessante perché concorre alla storia di un paese del Friuli ed alla conoscenza degli ultimi mesi di esistenza di una parte dei cosacchi di Krassnov e di Pannwitz.
NUOVO FRONTE N. 152-153 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno. 

Giuliano de Zorzi LA DALMAZIA VISTA UN DALMATA
Centro di studi atesini, Bolzano - Piazza Mazzini 20
De Zorzi, Giuliano
ISBD: La Dalmazia vista da un dalmata / - Bolzano : Centro di studi atesini, stampa 1994 - 246 p., [1] c. di tav. : ill. ; 21 cm. - Spunti e note (( - Prima del tit.: Per i non dalmati.
Collezione: Spunti e note
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: De Zorzi, Giuliano
Bravi, Ferruccio
Giunchi, Ermanno
Soggetti: DALMAZIA
Classificazione: 949.72 - STORIA. CROAZIA
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0304 - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO
BO0526 - Biblioteca del Dipartimento di archeologia dell'Universita' degli studi di Bologna - Bologna - BO
BR0003 - Biblioteca provinciale - Brindisi - BR
CA0010 - Biblioteca comunale di studi sardi - Cagliari - CA
CA0240 - Biblioteca comunale Is Bingias - Cagliari - CA
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO
NA0079 - Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III - Napoli - NA
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN
TS0162 - Biblioteca del Dipartimento socio-politico dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV
TV0121 - Biblioteca civica - Vittorio Veneto - TV
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0286353
 ***
De Zorzi, Giuliano
ISBD: Per i non dalmati: la Dalmazia vista da un - Bolzano : Centro di studi atesini, 1994 - 246 p. : ill. ; 21 cm. + 1 c. geogr. - Spunti e note
Collezione: Spunti e note
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: De Zorzi, Giuliano
Bravi, Ferruccio
Giunchi, Ermanno
Soggetti: DALMAZIA
DALMAZIA - Bibliografie
UOMINI ILLUSTRI - Dalmazia
Classificazione: 949.7 - STORIA. JUGOSLAVIA E BULGARIA
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE
VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE
Codice identificativo: IT\ICCU\RAV\0242014
    Tutti i giochi sembravano fatti.
    Sembrava che dell'Istria e della Dalmazia si fosse perduta ogni traccia d'Italianità ed invece, irriducibili guerrieri, gli Istriani ed i Dalmati sempre più uniti, ci sostengono nel credere che un giomo queste terre tomeranno alla Patria.
    Ogni incontro con un dalmata è una boccata di aria pulita, è un esempio da imitare.
    Sono tante le opere che ci ricordano l'italianità storica, quella che si perde nella notte dei tempi, delle terre irredente rese sacre dal sangue delle tante víttitne della ferocia slava e dalle sofferenze dei 350.000 profughi che seppero dare una lezione ai tanti italiani che si inchinavano e plaudivano all'invasore.
    L'opera presentata ha il pregio di darci un quadro chiaro e sintetico della Dalmazia; l'orografia, l'etnologia, la preistoria, Roma, il medio Evo, Ragusa,Venezia,D'Annunzio, parlano «italiano», nulla concedono alle popolazioni barbariche, attestate oltre le Alpi Dinariche, che guardavano ai latini della costa come ad un faro di civiltà.
    Se qualcuno ha dubbi sull'italianità di queste terre studi queste pagine e rifletta sul grande crimine storico che è stato operato con l'avallo di tante componenti dell'Italia democratica.
    Ancora oggi, dopo la vergogna di Osimo, si levano voci a richiamare chi si appresta a richiedere un minimo di diritto per tornare in possesso dei beni perduti.
    Con il corredo di immagini e fotografie e la vasta «guida alle fonti» l'opera ci porta per mano a visitare i Municipi che testimoniano con l'architettura, i nonù, le opere, la partecipazione alle guerre patriottiche, la vita culturale e le figure emergenti, quanto dobbiamo alla Dalmazia e quanto essa sia legata a doppio filo con la sponda antistante.  Abbiamo deluso questi nostri fratelli.
    De Zorzi ci consegna questa sua fatica come una piccola enciclopedia da consultare «ogni qual volta sei giù di morale, quando ti senti piccolo piccolo e ti assale la voglia tutta italiese di piangerti addosso».
NUOVO FRONTE N. 151 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

L'AQUILA, IL LIBRO, LA SPADA Varese - Oderzo 1944-1945
A cura dell'Associazione Scuola AA UU della GNR di Oderzo con presentazione di Umberto Scaroni, Coordinamento dei contributi e note storiche Vittorio Martinelli. Rivolgersi direttamente all’Autore U. Scaroni, il quale devolverà il ricavato alla manutenzione del Sacrario di Susegana, che raccoglie le vittime della strage di Oderzo
CDL Edizioni L. 38.000, Richiedere a Centro Diffusione Libraria Casella Postale 64, 20010 Bareggio (MI, tel. 0383/890283 - fax 0383/890379.
Associazione scuola allievi ufficiali della Guardia nazionale repubblicana
ISBD: L' aquila , il libro , la spada : Varese - Milano : C.D.L., stampa 1994 - 351 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Associazione scuola allievi ufficiali dellaGuardia nazionale repubblicana
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0423966
     Dedicato ai Caduti ed agli Scornparsi, questo libro testimonia la passione dei giovani Allievi Ufficiali della GNR della Repubblica Sociale Italiana per la Patria nostra in difesa di Valori che fanno grande una Nazione.
    Il maledetto 8 Settembre, costruttore di un fossato di vergogne e di abiezioni morali, distruttore dell'unità fra gli italiani che della concordia nazionale avevano fatto una bandiera, questa data infausta segnò il destino della nostra terra e del nostro popolo.
    Possiamo affermare che le anime più belle e generose non si persero in inutili disquisizioni, ma offrirono subito la vita per riscattare l'onta e l'ignominia e furono proprio i più giovani ad abbandonare agi e comodi rifugi per accorrere sotto le Bandiere dell'Italia Repubblicana.
    I giovani Allievi Ufficiali (molti non ancora ventenni) della Scuola di Oderzo furono fra i primi a chiedere il riscatto della Patria e con splendida coerenza seppero affrontare tutti i sacrifici ed i rischi richiesti, con disciplina di soldato e comportamento da gentiluomo.
    Il libro narra di questi giovani, della loro scuola, del loro impiego operativo quando richiesto, della simpatia e dell'affetto che suscitarono nella cittadina di Oderzo, del 25 Aprile e delle stragi dei partigiani rossi che massacrarono ben 126 Soldati disarmati con il solito inganno del CLN che rilasciò pezzi di carta successivamente stracciati dai comunisti assassini. Con questo libro, scritto dalle testimonianze degli Allievi, ricostruiamo un pezzo di storia e ristabiliamo la verità che darà fierezza a chi vorrà confutare con dati alla mano le menzogne che hanno coperto le malefatte del regime in nome dell'antifascismo.
    Il testo è consigliato ai giovani che vogliono sapere di più, che vogliono confrontarsi, ed è consigliato a chi vuole mantenere verde la memoria.
NUOVO FRONTE N. 151 (1995) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
***.
Riteniamo doveroso segnalare nuovamente questo volume, edito nel 1994 a cura degli Allievi Ufficiali GNR di Oderzo, facendo nel contempo conoscere quanto l’indimenticabile Padre Rosson scriveva all’avvocato Scaroni, dopo aver letto queste pagine rievocative di un passato esaltante e mai rinnegato.
Abbiamo accolto con riverente emozione la narrazione dei fatti e le testimonianze commoventissime dei superstiti, perché anche le nostre radici sono affondate nell’identico Credo, sulla stessa riva del grande fiume. E auspichiamo che l’autore raggiunga lo scopo, davvero urgente, da lui opportunamente indicato: "Perché gli anziani ricordino e riflettano ed i giovani sappiano’’. [...]
Il libro ha anche il merito eminente di aver gettato in faccia ai mentitori spavaldi e cinici la realtà crudele dei crimini nefandi, che li condanna alla vergogna eterna. Gli innegabili attestati mettono in evidenza come a quelle orde sataniche, espressione della più abbietta negazione dei valori umani e spirituali, non bastava uccidere; la loro sadi ca ferocia volle accanirsi a umiliare e seviziare le povere vittime innocenti.
Ci solleva un po’ dall’orrore opprimente la testimonianza dell’autore, veramente preziosa e confortante, là ove rende omaggio al grande amore e all’infinita generosità di tanti nobili cuori tra la popolazione civile, che sentivano solo accorata tenerezza per quei ragazzi che non avevano mai fatto nulla di male, che anzi avevano profuso allegria, entusiasmo e suscitato tanta simpatia.
Ma il tuo libro, caro Scaroni, non vuole farci versare inutili lacrime: la testimonianza di valore storico, definitivo, che tu ci hai dato sul meraviglioso Battaglione Allievi Ufficiali della Scuola di Oderzo è un appello potente a non ammainare la bandiera dei loro ideali, che non possono e non devono morire perché consacrati da così tanto e purissimo sangue. I Martiri di Oderzo ci precedono. Sono i nostri spiriti tutelari. Tu ce li hai additati in maniera stupenda.
La tua affermazione di congedo dai lettori, che si direbbe profferita da un legionario romano, rivela con evidenza palmare la tua tempra e quella dei camerati superstiti: "Se il dilemma di quei giorni si ripresentasse, rifaremmo ancora e con entusiasmo la medesima scelta’’! Lo puoi affermare fieramente, perché eravate nella verità. Quei 50 anni trascorsi hanno dimostrato anche ai ciechi che i vostri avversari, dopo agguantato il potere, hanno gettato questa nostra sventurata Patria in un baratro di ignominie e di corruzione. Tu hai avuto un’idea ispirata, di collocare all’inizio del tuo libro l’eroica sentenza dell’inno dei Battaglioni "M’’: "Vince sempre chi più crede, chi più a lungo sa patir’’! Questa è la consegna che ha valore ascetico, per noi che restiamo sugli spalti dell’Idea, fino all’ultima ora, ed oltre! Auspichiamo ardentemente che la scintilla accenda la volontà di qualche giovane predestinato! Noi continueremo a credere. Perché teniamo per vera, certissima la sacra sentenza: "Non può essere che sia stato vano così tanto dolore’’. Sì, perché ci sono molte primavere che non sono ancora nate!
Padre Liberato Rosson Francescano Cappellano dell’Associazione Combattenti della X a Flottiglia MAS
NUOVO FRONTE N. 221 (2002)

Mario Fusco BARBARIGO PER L'ONORE
Numero Unico redatto il 16/17 Ottobre 1993 - + calendario 1994, e Supplemento. Curatore e responsabile unico Mario Fusco - Via Redi 20, 57125 Livorno, Tel. 0586/861307. Richiedere ad Associazione campo della MEMORIA» Viale Gorgia di Leontini 260 00124 Roma CCP 52005006 inviando un contributo per il «campo della MEMORIA
 
 
    In occasione del cinquantenario della costituzione del l° Btg. F.M. - BARIBARIGO - della Decima Flottiglia M.A.S. della R.S.I. il Marò Mario Fusco, grande animatore dei raduni e punto di riferimento per la tutela dello spirito di corpo del Battaglione e della Decima, anche se costretto a presentare il Suo lavoro in forma artigianale è riuscito a dare evidenza e rilievo alle idealità che mossero i Combattenti della Decima e del Barbarigo in particolare.
    La riproduzione di fotografie, gli scritti ed i ricordi personali, la lettera introduttiva del «Tenente» ora Generale Farotti, la serenità dello spirito dei «giovani» decumani, ci mostrano la tempra di una generazione che in nome della Patria, senza pregiudiziali ideologiche e nel più assoluto disprezzo dell'interesse personale ha affrontato la guerra e la morte nel momento più infame della nostra storia per riscattare il tradimento dell'otto Settembre.
    Come sempre, quando si ritorna con il pensiero a quei tragici giorni, non si può non riflettere sulle condizioni odierne dell'Italia ingannata da quegli italiani che, in antitesi con la generosità dei giovani della R.S.I., Seppero approfittare sempre, in ogni circostanza, dei vincitori e dei potenti, ingannando il popolo italiano in nome della libertà e dell'antifascismo.
    Le iniziative come quella del «CAMPO della MEMORIA» di Nettuno meritano il sostegno di tutti coloro che ancora oggi credono nei valori eterni della Patria e che nel ricordo dei Caduti tramandano insegnamenti di vita riscattando l'ignavia dell'ufficialità di uno stato che, dopo cinquant'anni, ha paura di riconoscere dignità a chi tutto ha dato per la nostra terra.
    Con il supplemento allegato al «NUMERO UNICO», dedicato agli esuli Giuliano-Dalmati e distribuito durante la celebrazione del cinquantenario del lo Btg. Barbarigo ed il gemellaggio con l'Ass. Lagunari Truppe anfibie, è stata posta in rilievo la comunanza di ideali fra i tre gruppi che condividono il valore assoluto dell'amor di Patria.
   Il fascicolo, molto interessante, riporta poesie, commenti, articoli e pensieri riferiti al dramma degli Esuli «quasi stranieri in patria» mai rassegnati all'esilio e costante richiamo alla cattiva coscienza dei governi «democratici» servi dei comunisti.
    Non mancano i riferimenti ai sacrifici dei Reparti della R.S.I. che fecero tutto per opporsi alla marea slava.
    Sempre in occasione del Raduno è stato pubblicato un ricordo del Sottotenente degli Alpini poi Guardiamarina del Btg. Barbarigo Alberto Piccoli, Vice Com. della IV Comp. Mortai caduto in combattimento sulle pendici del Monte San Gabriele nei pressi di Gorizia.
    Il Ten. Piccoli è ancora oggi nel cuore dei Suoi Marò che in Lui vedevano un fratello maggiore.
    Richiedere queste pubblicazioni vuol dire consentire il ricordo di Uomini e fatti che sono il punto di riferimento dei nostri Valori.
NUOVO FRONTE N. 140 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Franco Franchi LA RIFORMA FASCISTA DEL PARLAMENTO: LEGGE 19
UN LIBRO DI FRANCHI SULLA RIFORMA FASCISTA DEL PARLAMENTO
Per la società «Marino Solfanelli Editore (Chieti - Tel. 0871/330033) è uscito il libro di Franco Franchi dedicato alla storia della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, sotto il titolo: «La riforma fascista del Parlamento» (520 pagine tra saggio e documenti)
Franchi, Franco
ISBD: La riforma fascista del parlamento : legge 19 - Chieti : Solfanelli, 1994 - 525 p. ; 25 cm. - Diamanti
Collezione: Diamanti
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-7497-583-X
Nomi: Franchi , Franco
Soggetti: Italia - Camera dei fasci e delle corporazioni
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AQ0047 - Biblioteca provinciale Salvatore Tommasi - L'Aquila - AQ
BO0036 - Biblioteca dell'Istituto giuridico Antonio Cicu della Facolta' di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Bologna - Bologna - BO
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
FI0211 - Biblioteca di lettere e filosofia dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0332427
Presentazione in Formato ISBD
    In attesa di recensirlo, pubblichiamo la quarta di copertina.
    «Com'era il Parlamento sotto il fascismo? Come si formavano la rappresentanza e le leggi? Si può parlare di autentici dibattiti parlamentari? Funzionava la nuova idea della "collaborazione" del Parlamento con il Governo nella funzione legislativa?
    La risposta storico-istituzionale che emerge dal libro è che il regime fascista - con progressivi "strappi allo Statuto Albertino, mai per altro risolutivi, fino all'avvento della R.S.I. - riuscì a darsi un Parlamento efficientissimo, capace di produrre grandi leggi organiche che hanno sfidato i decenni e Codici tutt'oggi vigenti: un Parlamento rappresentativo degli interessi universali e particolari della persona umana in coincidenza con quelli globali della Nazione. In esso, e per la prima volta, operarono insieme la politica, la competenza, gli interessi.
    La riforma costituzionale del 1939 fu preceduta da anni di dibattiti dottrinari e da lavori preparatori cui parteciparono, in varie epoche, uomini di lettere e di scienza, da Gentile a Solmi, da Santi Romano a Gini, da Rocco a Ercole, da Costamagna a Volpe a Bottai; con un rilevante apporto di Aldo Rossi Merighi, Segretario Generale della Camera dei Deputati.
    Il libro racconta le alterne vicende dei precedenti e i contrasti tra il nuovo portato dalla rivoluzione fascista ed il vecchio dello Statuto che vuole sopravvivere, nel difficile e contrastato equilibrio tra Mussolini ed il Re.
    E racconta anche, sfogliando i resoconti parlamentari del periodo '39-'41 - mai prima esaminati - i dibattiti dell'Assemblea plenaria della Camera dei Fasci e delle Corporazioni che fanno rivivere i drammatici anni delle sanzioni, dell'autarchía, delle guerre, presentando il volto di una cara Italia sconosciuta o dimenticata che è ormai tempo di riscoprire».
NUOVO FRONTE N. 140 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Gianni Gubbiotti DICIOTT'ANNI: UN SOGNO DI SABBIA. 1992 - IL RICORDO DI UN SOGNO
pag. 113, Richiedere all'Autore in via Bersaglieri 6, 06203 Gualdo Tadino (Pg)
Gubbiotti, Gianni
ISBD: Diciott'anni: un sogno di sabbia / Gianni - Foligno : Editoriale umbra, c1995[?] - 88 p. : ill. ; 21 cm. - Memorie
Collezione: Memorie
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-85659-53-5
Nomi: Gubbiotti , Gianni
Rossi, Raffaele
Soggetti: Guerra mondiale 1939-1945 - Diari e memorie
Classificazione: 940.548145 - STORIA MILITARE DELLA SECONDAGUERRA MONDIALE. NARRAZIONI PERSONALI DIITALIANI
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL
BL0081 - Biblioteca dell'Istituto storico bellunese della Resistenza e dell'eta' contemporanea - Belluno - BL
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI
MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI
MO0155 - Biblioteca dell'Istituto Storico della Resistenza di Modena e Provincia - Modena - MO
PG0032 - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Citta' di Castello - PG
PG0035 - Biblioteca comunale - Foligno - PG
PG0049 - Biblioteca comunale Sperelliana - Gubbio - PG
PG0109 - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG
PG0192 - Biblioteca comunale - Trevi - PG
PG0200 - Biblioteca comunale - Bastia Umbra - PG
PG0205 - Biblioteca comunale - Giano dell'Umbria - PG
PG0250 - Biblioteca dell'Universita' italiana per stranieri - Perugia - PG
PG0367 - Biblioteca comunale - San Giustino - PG
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN
TO0280 - Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi - Torino - TO
TO0464 - Biblioteca dell'Istituto piemontese Antonio Gramsci - Torino - TO
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
TR0022 - Biblioteca comunale Luigi Fumi - Orvieto - TR
TR0032 - Biblioteca comunale - Terni - TR
Codice identificativo: IT\ICCU\VIA\0058667
     Il libro è dedicato giovani di oggi «perchè sappiano» ed a quelli di ieri «perché non dimentichino».
    Se avessimo vinto la guerra e non fossimo stati insozzati dalla marmaglia che ci ha governato, i giovani italiani avrebbero appreso dei sacrifici e degli eroismi della generazione della guerra sui libri di storia patria, e non su pubblicazioni semiclandestine, che fortunatamente cercano di supplire al bavaglio imposto da una banda di malfattori che sulla disinformazione e la menzogna ha costruito le proprie fortune.
    Ben vengano dunque i libri come questo che aiutano a capire come era fatta quell'Italia demonizzata e perché centinaia di migliaia di giovani accorsero a combattere e a morire per difenderla. 
    Il testo di Gubbiotti è auto biografico ma coinvolge tutti i combattenti che con lui divisero i rischi, la morte, i pidocchi, la fame, la sete, le marce interminabili nel deserto, le notti insonni sulla nuda terra con il nemico a pochi passi. E un momento di vita ritrovato curiosando fra vecchie lettere scritte alla madre in gioventù, da Lei conservate con amore,che le descrivevano i cinque anni trascorsi fuori casa dal figlio, volontario a sedici anni, in guerra ed in prigionia.
    E' un diario che si legge meglio di un romanzo di avventura perché la realtà degli avvenimenti vissuti è avvincente e lascia spazio alla fantasia.
    L'Autore ci trasporta con naturalezza nel vivo del racconto e con lui viviamo i giorni tristi della ritirata in Tunisia, i combattimenti contro forze soverchianti, il dolore per le perdite, la resa e la prigionia con relativa fuga ed intrallazzi vari per sopravvivere.
    La lettura è consigliata a chi vuole conoscere, attraverso i ricordi di un volontario, le sfortunate pagine di gloria di una generazione di Italiani che tutto diede ricevendo in cambio l'oblio.
NUOVO FRONTE N. 140 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Lodovico Galli L’ECCIDIO DI ROVETTA 28 aprile 1945 Una spietata rappresaglia nella bergamasca
Zanetti Editore Ristampa settembre 2000 pag. 188 – Lire 24.000
Galli, Lodovico
ISBD: L' eccidio di Rovetta : 28 aprile 1945 : una - Montichiari : Zanetti, stampa 1994 - 185 p. : ill. ; 20 cm. - La bifora (( - 
Segue: Appendici.
Collezione: La bifora
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: Bibliografia Nazionale - 96-931s
Nomi: Galli, Lodovico
Soggetti: Guerra mondiale 1939-1945 - Eccidio di Rovetta
Classificazione: 940.5405094524 
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BG0026 - Biblioteca civica Angelo Mai - Bergamo - BG
BG0367 - Gruppo biblioteche speciali di Bergamo - Bergamo - BG
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0366078
    Un atto di delinquenza, come tanti altri, che ha posto in luce la vera essenza dei valori propagandati ed in nome dei quali vi era stata pretesa di portare giustizia nel mondo. Atti come questi sono naturali in chi professa la diffusione del comunismo…
Rovetta è una pagina infame dell’ "epopea’’ resisenziale e non esiste decreto o legge che possa declassarla come atto di guerra. La guerra non prevede la fucilazione dei soldati in uniforme che si arrendono perché la stessa è finita.
Come li chiameremo questi delinquenti che, a guerra concusa, ebbero anche un premio in denaro per la campagna invernale 1944-1945?
    Quarantatrè Martiri, volontari della Guardia Nazionale Repubblicana al comando di un Sottotenente di 22 anni, il più anziano del reparto, composto da giovani dai quindici ai venti anni che furono indotti alla resa dall’intervento del parroco del paese e dal solito inconcludente comitato, con la promessa di un salvacondotto per rientrare nel proprio paese d’origine. 
Essi furono, invece, gettati alla mercè dei partigiani comunisti, violando ogni codice d’onore e la parola data.
La bell’anima di Don Bravi, così convincente nel trattare la resa, così "audace’’ da far parte del CLN, perché non ha fatto scudo a quei poveri ragazzi, rei di aver amato la Patria, innocenti anche nei pensieri?
    Furono pestati a sangue, schierati sotto il muro del cimitero, fucilati a cinque alla volta, infine gettati oltre il muro di cinta come animali con grave vilipendio dei cadaveri. Ed il Maggiore Pacifico, che ottenne la consegna delle armi, che tanto bene descrisse il comportamento militare di quei giovani, come ha potuto trovare pace nel corso della vita? Quei giovani hanno affrontato il plotone degli assassini con fierezza, a testa alta, e l’ultimo, Giuseppe Mancini di anni venti, figlio di Edvige     Mussolini, sorella del Duce, prima di essere fucilato fece il saluto alla voce dei quarantadue camerati deceduti ed offrì il petto alla raffica assassina.
    L’opera fu completata con il furto di tutti gli oggetti personali dei Caduti, sempre in nome dell’antifascismo e della distribuzione delle ricchezze.
    Con questa fatica Lodovico Galli ha reso giustizia ai Caduti, e l’opera, presentata con dovizia di testimonianze, con la pubblicazione delle indagini dei Carabinieri e della Procura della Repubblica e la relazione del CLN di Rovetta, ci permette di giudicare e di confrontare, oltre ai fatti, la differente statura morale delle vittime e dei carnefici. Questo testo merita la più ampia diffusione.
NUOVO FRONTE N. 210 (2001) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
ISBD: I 600 giorni di Salo / un film di Nicola - [Roma] : Video Club Luce, 1994 - 1 videocassetta (VHS) (ca. 84 min.) : b/n ; son.(( - NE: CL00083., Ripr. del film del 1992 realizzato con materiali inediti dell'Istituto Luce 1943-1945, coproduzione Istituto Luce-RaiTre 
Collezione: Edizioni universitarie Jaca 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Documento da proiettare o video 
Nomi: De Felice, Renzo 
Caracciolo, Nicola 
Zapponi, Niccolo 
Ghiglia, Gianni 
Marino, Emanuele Valerio 
Soggetti: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 1943-1945 
Classificazione: 791.43655 - CINEMA. ASPETTI SPECIALI. TEMISOCIALI 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO 
CA0300 - Biblioteca interdipartimentale dell'area umanistica dell'Universita' degli studi di Cagliari - Cagliari - CA 
RA0001 - Biblioteca comunale Pino Orioli - Alfonsine - RA 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0036 - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - RA 
RA0128 
Codice identificativo: IT\ICCU\RAV\0249238 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Bertoldi, Silvio 
ISBD: Salo : vita e morte della Repubblica sociale - [Milano] : Biblioteca universale Rizzoli, 1994 - 497 p. ; 20 cm. - Supersaggi (( - In appendice: Documenti. 
Collezione: Supersaggi 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-17-11642-4 
Bibliografia Nazionale - 95-5439 
Nomi: Bertoldi, Silvio 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: CN0025 - Biblioteca civica - Centallo - CN 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FI0208 - Biblioteca di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI 
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
MO0035 - Biblioteca comunale - Mirandola - MO 
PA0064 - Biblioteca centrale della Regione siciliana - Palermo - PA 
RA0014 - Biblioteca comunale Luigi Varoli - Cotignola - RA 
RM0046 - Biblioteca comunale - Manziana - RM 
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM 
SA0060 - Biblioteca dell'Archivio di Stato di Salerno - Salerno - SA 
TV0015 - Biblioteca comunale - Castelfranco Veneto - TV 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VT0081 - Biblioteca comunale - Ischia di Castro - VT 
Codice identificativo: IT\ICCU\PAL\0096300 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Bocca, Giorgio <1920- > 
ISBD: La repubblica di Mussolini / Giorgio Bocca - 2. ed - Milano : A. Mondadori, 1994 - IX, 390 p. ; 23 cm. - Le scie 
Collezione: Le scie 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-04-38715-7 
Bibliografia Nazionale - 94-10476 
Nomi: Bocca, Giorgio <1920- > 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: BI0010 - Biblioteca civica Benedetto Croce - Pollone - BI 
CN0115 - Biblioteca civica - Villafalletto - CN 
CN0184 - Biblioteca civica - Casalgrasso - CN 
FE0017 - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - FE 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0014 - Biblioteca comunale - Castelfranco Emilia - MO 
MO0016 - Biblioteca comunale - Castelnuovo Rangone - MO 
MO0027 - Biblioteca comunale Daria Bertolani Marchetti - Formigine - MO 
MO0033 - Biblioteca comunale - Medolla - MO 
MO0035 - Biblioteca comunale - Mirandola - MO 
MO0089 - Biblioteca Estense - Modena - MO 
MO0118 - Biblioteca comunale - San Prospero - MO 
MO0120 - Biblioteca comunale - Sassuolo - MO 
MO0122 - Biblioteca comunale - Savignano sul Panaro - MO 
MO0125 - Biblioteca comunale - Soliera - MO 
MO0127 - Biblioteca comunale Francesco Selmi - Vignola - MO 
MO0132 - Biblioteca comunale - Maranello - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
NA0070 - Biblioteca universitaria - Napoli - NA 
PD0172 - Biblioteca S. Antonio Dottore - Padova - PD 
PD0206 - Biblioteca del Monumento nazionale di Praglia - Teolo - PD 
PD0260 - Biblioteca del Dipartimento di scienze economiche Marco Fanno dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
RM1115 - Biblioteca comunale - Ladispoli - RM 
RM1121 - Biblioteca comunale - Anguillara Sabazia - RM 
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0280863 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Bocca, Giorgio <1920- > 
ISBD: La repubblica di Mussolini / Giorgio Bocca - Milano : A. Mondadori, [1994] - IX, 390 p. ; 23 cm. - Le scie 
Collezione: Le scie 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-04-38715-7 
Nomi: Bocca, Giorgio <1920- > 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0114 - Biblioteca civica Giovanni Canna - Casale Monferrato - AL 
AL0123 - Biblioteca civica coniugi Marie ed Eraldo Ighina - Ovada - AL 
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT 
BG0366 - Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo - BG 
BO0220 - Biblioteca comunale Giulio Cesare Croce - San Giovanni in Persiceto - BO 
BO0537 - Biblioteca Orlando Pezzoli del Quartiere Irnerio - Bologna - BO 
CA0240 - Biblioteca comunale Is Bingias - Cagliari - CA 
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
CN0102 - Biblioteca civica Cesare Pavese - Santo Stefano Belbo - CN 
FC0038 - Biblioteca comunale Don Giovanni Verita' - Modigliana - FC 
FC0074 - Biblioteca comunale Marino Moretti - Cesenatico - FC 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FR0010 - Biblioteca comunale Aquinas - Aquino - FR 
FR0064 - Biblioteca comunale - Supino - FR 
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO 
LI0011 - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno - LI 
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
NO0054 - Biblioteca comunale Carlo Negroni - Novara - NO 
OR0037 - Biblioteca comunale - Oristano - OR 
PG0109 - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG 
PG0172 - Biblioteca comunale Lorenzo Leoni - Todi - PG 
PG0398 - Sistema di pubblica lettura del Comune di Perugia - Perugia - PG 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0001 - Biblioteca comunale Pino Orioli - Alfonsine - RA 
RA0012 - Biblioteca comunale Giovanna Righini Ricci - Conselice - RA 
RA0025 - Biblioteca comunale Fabrizio Trisi - Lugo - RA 
RA0041 - Biblioteca comunale - Riolo Terme - RA 
RE0022 - Biblioteca comunale - Castellarano - RE 
RE0052 - Biblioteca municipale Antonio Panizzi - Reggio Emilia - RE 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN 
TO0250 - Biblioteca del Centro studi Piero Gobetti - Torino - TO 
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO 
TV0015 - Biblioteca comunale - Castelfranco Veneto - TV 
TV0033 - Biblioteca comunale - Cornuda - TV 
TV0034 - Biblioteca comunale - Crespano del Grappa - TV 
TV0087 - Biblioteca comunale - Resana - TV 
TV0120 - Biblioteca comunale - Vedelago - TV 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI 
VI0172 - Sistema bibliotecario urbano di Vicenza - Vicenza - VI 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0334259 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Bocca, Giorgio <1920- > 
ISBD: La repubblica di Mussolini / Giorgio Bocca - Milano : CDE, stampa 1994 - IX, 390 p. ; 23 cm. 
Collezione: Le scie 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Bocca, Giorgio <1920- > 
Soggetti: Repubblica sociale italiana . 1943-1945 
Classificazione: 945.0916 - STORIA. ITALIA. PERIODO DELLARESISTENZA ARMATA E DELLA FINE DEL REGNO,1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
MI1155 - Biblioteche pubbliche rionali - Milano - MI 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM 
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0287285 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Bozza, Sergio 
ISBD: Sig. Sindaco, dopo cinquant'anni i quarantasei - Milano : Greco & Greco, 1994 - II, 113 p. ; 20 cm. 
Collezione: Le scie 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-7980-063-9 
Nomi: Bozza, Sergio 
Bianchini, Ivan 
Soggetti: Repubblica sociale italiana . 1943-1945 - 
Valdobbiadene 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0358045 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
ISBD: R.S.I. / [regia]: Angelo Grimaldi - [Roma] : VideoClub Luce, 1994 - 1 videocassetta (VHS) (55 min.) : b/n (PAL System), son.(( - NE: VHS Video Luce CL 00143. 
Collezione: Bibliothek des Deutschen HistorischenInstituts in Rom 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Documento da proiettare o video 
Nomi: Grimaldi, Angelo 
Soggetti: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 1943-1945 - 
Videocassette 
Classificazione: 791.43655 - CINEMA. ASPETTI SPECIALI. TEMISOCIALI 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0036 - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - RA 
Codice identificativo: IT\ICCU\RAV\0258471 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Lazzero, Ricciotti 
ISBD: Il sacco d'Italia : razzie e stragi tedesche - Milano : A. Mondadori, 1994 - X, 378 p. ; 23 cm. - Le scie 
Collezione: Le scie 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-04-35973-0 
Bibliografia Nazionale - 94-3482 
Nomi: Lazzero, Ricciotti 
Wiesenthal, Simon 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: OR0037 - Biblioteca comunale - Oristano - OR 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0001 - Biblioteca comunale Pino Orioli - Alfonsine - RA 
RA0002 - Biblioteca comunale Giuseppe Taroni - Bagnacavallo - RA 
RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0264 - Biblioteca centrale dello Stato maggiore dell'esercito del Ministero della difesa - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV 
TV0120 - Biblioteca comunale - Vedelago - TV 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE 
VI0005 - Biblioteca Archivio Museo - Bassano del Grappa - VI 
VI0172 - Sistema bibliotecario urbano di Vicenza - Vicenza - VI 
AL0123 - Biblioteca civica coniugi Marie ed Eraldo Ighina - Ovada - AL 
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
BA0018 - Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - BA 
BO0220 - Biblioteca comunale Giulio Cesare Croce - San Giovanni in Persiceto - BO 
BO0241 - Biblioteca comunale - Castel San Pietro Terme - BO 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
CN0103 - Biblioteca civica - Savigliano - CN 
FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC 
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC 
FC0074 - Biblioteca comunale Marino Moretti - Cesenatico - FC 
FE0152 - Biblioteca della Facoltà di lettere e filosofia Amleto Bassi dell'Università degli studi di Ferrara - Ferrara - FE 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO 
LI0011 - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi - Livorno - LI 
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI 
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
MI0270 - Biblioteca-Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MI0555 - Biblioteca del Centro di documentazione ebraica contemporanea - Milano - MI 
MO0008 - Biblioteca comunale - Campogalliano - MO 
MO0102 - Biblioteca comunale - Pavullo nel Frignano - MO 
MO0120 - Biblioteca comunale - Sassuolo - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
Codice identificativo: IT\ICCU\RAV\0232341 

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